giovedì 6 giugno 2013

Il Ragazzo Selvaggio

 
 
 
Il ragazzo selvaggio è un film di Truffaut ispirato ad una vicenda realmente accaduta: quella di Victor, un bambino cresciuto in solitudine nella foresta dell'Aveyron. Preso in cura da Itard, un medico dell'Istituto per sordomuti di Parigi, Victor non riuscirà mai a parlare ma si esprimerà a gesti fino alla fine della sua vita. Itard scriverà un libro dal titolo il ragazzo selvaggio appunto.
Pretendo spunto da questa vicenda mostrerò l'importanza per il bambino sordo di essere immesso in un contesto che gli permetta di sviluppare una sua lingua. 
Un pregiudizio radicato per secoli nella collettività è quello di ritenere il bambino sordo un ritardato mentale. Questo perché si è pensato per lungo tempo che il discrimine fra l'uomo e la bestia fosse la lingua verbale. 
Che la parola fosse sinonimo di mente, di mente che ragiona. Oggi possiamo affermare che questa convinzione è errata. 
La lingua ci distingue dagli animali certo, l'uomo è tale perché ha una lingua, ovvio. Ma non c'è nulla che impedisca al sordo di avere una sua lingua, di essere un umano. Ogni bambino, sordo compreso, nei suoi primi anni di vita è puro ascolto. Ogni bambino che è messo nelle condizioni per farlo sviluppa una facoltà di linguaggio. Questa si manifesta oralmente e in maniera naturale nel bambino udente. È ovvio che non può manifestarsi in maniera altrettanto naturale nel bambino sordo a causa del suo deficit sensoriale.
Il bambino che nasce sordo non dimostra alcun interesse verso il linguaggio. Attraversa una fase di lallazione come ogni bambino ma a questa fase segue subito una lallazione segnata. Nel bambino udente si svilupperà una lingua parlata, in quello sordo una segnata. Sempre che gli sia concessa libertà di segnare.
Il sordo non è un ritardato, solo non parla perchè non è quella la sua natura. La sua natura di sordo gli chiede di segnare, se il sordo segna il sordo pensa, quindi il sordo sviluppa una facoltà di linguaggio che lo distingue dagli animali. Il dramma è quando una persona sorda non è messa nelle condizioni di acquisire una lingua. Il bimbo sordo ha bisogno di essre immesso in un contesto in cui la "sua" facoltà di linguaggio si possa attivare naturalmente. 

La Lingua è intrinsecamente sociale e quella segnata non è da meno. La dimostrazione di ciò è data dall'esistenza di quei bambini lupo di cui ci parla Truffaut. Quei bambini vissuti in solitudine e che anche dopo essere stati immessi in un contesto sociale non riescono comunque a parlare. Il loro orizzonte di pensiero è limitato così come limitato risulta essere quello del sordo a cui viene impedito di esprimersi naturalmente.  
Un bimbo sordo nasce sordo non ritardato. Se gli si nega la possibilità di sviluppare una lingua, allora si che avrà un ritardo cognitivo.

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