Il ragazzo selvaggio è un film di Truffaut ispirato ad una vicenda
realmente accaduta: quella di Victor, un bambino cresciuto in solitudine
nella foresta dell'Aveyron. Preso in cura da Itard, un medico
dell'Istituto per sordomuti di Parigi, Victor non riuscirà mai a parlare
ma si esprimerà a gesti fino alla fine della sua vita. Itard scriverà
un libro dal titolo il ragazzo selvaggio appunto.
Pretendo spunto da questa vicenda mostrerò l'importanza per il
bambino sordo di essere immesso in un contesto che gli permetta di
sviluppare una sua lingua.
Un pregiudizio radicato per secoli
nella collettività è quello di ritenere il bambino sordo un ritardato
mentale. Questo perché si è pensato per lungo tempo che il discrimine
fra l'uomo e la bestia fosse la lingua verbale.
Che la parola fosse sinonimo di mente, di mente che ragiona. Oggi possiamo affermare che questa convinzione è errata.
La
lingua ci distingue dagli animali certo, l'uomo è tale perché ha una
lingua, ovvio. Ma non c'è nulla che impedisca al sordo di avere una sua
lingua, di essere un umano. Ogni bambino, sordo compreso, nei suoi primi
anni di vita è puro ascolto. Ogni bambino che è messo nelle condizioni
per farlo sviluppa una facoltà di linguaggio. Questa si manifesta
oralmente e in maniera naturale nel bambino udente. È ovvio che non può
manifestarsi in maniera altrettanto naturale nel bambino sordo a causa
del suo deficit sensoriale.
Il bambino che nasce sordo non dimostra alcun interesse verso il linguaggio. Attraversa una fase di lallazione
come ogni bambino ma a questa fase segue subito una lallazione segnata.
Nel bambino udente si svilupperà una lingua parlata, in quello sordo
una segnata. Sempre che gli sia concessa libertà di segnare.
Il sordo non è un ritardato, solo non parla perchè non è quella la
sua natura. La sua natura di sordo gli chiede di segnare, se il sordo
segna il sordo pensa, quindi il sordo sviluppa una facoltà di linguaggio
che lo distingue dagli animali. Il dramma è quando una persona sorda
non è messa nelle condizioni di acquisire una lingua. Il bimbo sordo ha
bisogno di essre immesso in un contesto in cui la "sua" facoltà di
linguaggio si possa attivare naturalmente.
La Lingua è intrinsecamente sociale
e quella segnata non è da meno. La dimostrazione di ciò è data
dall'esistenza di quei bambini lupo di cui ci parla Truffaut. Quei
bambini vissuti in solitudine e che anche dopo essere stati immessi in
un contesto sociale non riescono comunque a parlare. Il loro orizzonte
di pensiero è limitato così come limitato risulta essere quello del
sordo a cui viene impedito di esprimersi naturalmente.
Un bimbo sordo nasce sordo non ritardato. Se gli si nega la
possibilità di sviluppare una lingua, allora si che avrà un ritardo
cognitivo.
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