Per un sordo
andare a teatro non è certamente un’attività abituale, anche perché ancora oggi
se pur la cultura dei sordi si afferma sempre di più e acquisisce una sua
identità, gli spettacoli dedicati a quest’ultimi sono pochi. Ciò non comporta
il fatto che non possano esistere persone sorde affascinate dal teatro, e ancor
di più attori non udenti che fanno teatro.
Non si spiegherebbe altrimenti la nascita di molti
laboratori di teatro che organizzano alcune associazioni che si preoccupano in
un certo senso dell’integrazione e dell’emancipazione delle persone sorde, o
ancora la presenza di alcuni attori sordi che cercano di parlare della propria
disabilità attraverso il palcoscenico.
È questo il caso di Francesco D’amico, attore sordo che, qualche anno fa ebbe l’idea
“rivoluzionaria” di creare un’iniziativa che potesse portare a teatro sordi e
udenti e li facesse sorridere delle stesse battute. Un nuovo tipo di cabaret –
un cabaret “”diversamente comico”- che avesse come punto di forza la capacità
di trasmettere in modo ironico, riflessioni sulla difficoltà di comunicare. Ecco
che nasce così il gruppo teatrale “Diversamente
Comici” composto appunto da Francesco (attore sordo) e
da Giuditta Cambieri (attrice udente), che insieme hanno dato vita ad un
linguaggio teatrale che unisce Voce, LIS (Lingua dei Segni), mimica del corpo e
musica. I due attori dicono:
‹‹Il nostro desiderio è quello di abbattere le barriere della comunicazione; proprio per questo abbiamo scelto il cabaret: una forma di teatro diretto, immediato, dove non esiste confine tra attore e spettatore››.
‹‹Il nostro desiderio è quello di abbattere le barriere della comunicazione; proprio per questo abbiamo scelto il cabaret: una forma di teatro diretto, immediato, dove non esiste confine tra attore e spettatore››.
Come si può vedere dal video che ho voluto inserire tra battute sarcastiche, giochi di parole e doppi sensi , Giuditta e Francesco raccontano la loro vita di coppia svelando al pubblico la visione di un mondo dove i sordi e gli udenti si conoscono , s’innamorano, litigano e si prendono in giro.
Sono molti i lavori teatrali che i due attori hanno fatto in questi anni, ma il lavoro che più di tutti ha attirato la mia attenzione e che ho voluto inserire nel blog, è la serie televisiva “L’Amore è sordo”, realizzata in collaborazione con il Segretariato Sociale Rai, andata in onda per via sperimentale su RAI 1 il 22 Agosto del 2012 alle 24:00 e che non si sa se la Rai intende mandare in onda in tutte le sue puntate successivamente.
La serie racconta la storia di Francesco un trentenne sordo che ha un sogno da tutti reputato assurdo e al di fuori della sua portata: vuole fare l’attore. Precisamente non vuole fare l’attore sordo di un teatro per sordi, vuole fare l’attore di cinema in genere. Vuole diventare un attore per tutti, esprimersi e farsi capire sia dai sordi che dagli udenti. Dopo essersi trasferito dalla provincia in una casa in affitto a Roma si mette in cerca della sua grande occasione. Viene a conoscenza dell’esistenza di una scuola di recitazione tenuta da una preside particolarmente sensibile al mondo dei sordi. Supera la scrematura in base al curriculum ed entra a far parte della scuola.
La preside in un primo momento tiene nascosto a Giuditta, l’insegnante, il fatto che avrà un allievo sordo in classe. Durante la prima lezione nessuno sa che Francesco è sordo e quando Giuditta chiede ai suoi allievi di fare un esercizio, soltanto Francesco lo eseguirà correttamente. Nel momento in cui Giuditta gli parlerà scoprirà la sua sordità. Ecco così che la sua prima reazione sarà di sconcerto e chiusura. La donna non ha mai conosciuto una persona sorda, non conosce la LIS e non ha idea di come poter insegnare ad una persona con queste caratteristiche. Ma Francesco ha capito che Giuditta è la persona giusta che può aiutarlo a realizzare il suo sogno.
In una storia semplice si vede cosa succede quando un sordo e un udente condividono il quotidiano, esaltando così l’integrazione totale.
Non posso non concludere dicendo che purtroppo il dibattito sul telefilm è stato all’origine di un’aspra polemica tra i due gruppi dei PRO-LIS e dei contrari. I gruppi favorevoli erano gli stessi favorevoli al bilinguismo Italiano/LIS , mentre quelli contrari erano spesso i membri che prediligono l’utilizzo e la conoscenza del solo italiano, sostenendo che la conoscenza della LIS porti alla ghettizzazione dei sordi.
Indipendentemente dalle critiche mosse credo valga la pena di vedere la puntata andata in onda per via sperimentale, e giudicare voi stessi la qualità del lavoro fatto.
Clicca QUI per vedere "L'amore è sordo"
Per conoscere di più Francesco D’Amico, consiglio di leggere l’intervista di
Vanessa Cappella su (La Repubblica), e di vedere il video che posto di seguito.